Una campagna informativa immediata, ma completa, per far conoscere i rischi dell’infezione da Papilloma virus in relazione ai tumori testa-collo e al contagio attraverso la mucosa orale.

È il progetto sviluppato dai ricercatori del dipartimento DiChirOnS (Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatoligiche) dell’Università di Palermo e della UO di Medicina orale dell’AOUP “Giaccone”. Un tema che ritorna dopo la campagna di prevenzione delle lesioni orali per gli agenti di polizia realizzata nel 2018.

Prodotto dell’iniziativa un flyer esplicativo e un video che, grazie ad un linguaggio facile e veloce, affronta, spiega la prof.ssa Giuseppina Campisi, i temi della “potenzialità oncogenica del virus HPV nelle neoplasie orofaringee, come si contrae maggiormente, l’individuazione precoce delle lesioni e dell’HPV e infine, ultima ma non meno importante, la prevenzione”.

Prof.ssa Giuseppina Campisi

Secondo gli studi più recenti, nel mondo, «i tumori orofaringei, che colpiscono le tonsille o la base della lingua, sono aumentati del 250% circa negli ultimi dieci anni. Tra i fattori di rischio più frequenti, oltre al fumo e all’alcool- sottolinea la prof.ssa Campisi- vengono segnalate le infezioni da Papilloma virus».

Stando poi alle ultime stime, in Italia l’infezione da HPV è correlata a circa il 60% delle neoplasie orofaringee, alcune delle quali associate a lesioni precancerose e talvolta asintomatiche. Dato questo che rischia di incrementarsi guardando ai casi già in aumento negli Stati Uniti. Spiega infatti Campisi che «anche sul territorio nazionale è prevista un’ulteriore crescita di incidenza di questi tumori legata all’infezione da virus del papilloma umano».

Ecco quindi quanto risulta fondamentale, soprattutto per i più giovani, una corretta prevenzione attraverso uno stile di vita corretto e con controlli periodici per “prendersi cura della propria bocca”.

L’infezione da Papilloma virus, connessa alle forme di tumore del cavo orale, è dovuta ad un contatto prolungato tra il distretto ano-genitale e quello orale-orofaringeo attraverso rapporti sessuali non protetti.

Come sottolineato nel flyer frutto dello studio del ricercatori dell’Università di Palermo, le lesioni da HPV possono essere facilmente rintracciate attraverso un’accurata visita odontoiatrica con fibroscopio o ancora tramite brushing, strofinando uno spazzolino sulla lesione, e attraverso sciacquo orale con colluttori specifici. Si tratta di metodi indolori con cui è possibile prelevare il materiale organico da analizzare in laboratorio.

I fumatori o chi fa abuso di alcool, consigliano i ricercatori, dovrebbero sottoporsi ad un attento controllo una volta all’anno dopo i 35 anni. Per il resto della popolazione invece le visite possono avere cadenza biennale.

Ma anche il vaccino nonavalente eseguito gratuitamente, sia per i maschi che le per femmine, intorno ai 12 anni può essere un valido strumento per prevenire l’insorgenza dell’infezione sebbene, conclude la prof.ssa Campisi, «la riduzione d’incidenza legata all’immunizzazione della vaccinazione richiederà decenni e solo dopo il 2060 questi tumori potranno diminuire».

Fonte: Insanitas.it