A cura di Monica Bazzano, psicoterapeuta, borsista Policlinico “P. Giaccone” presso l’ambulatorio di Medicina Orale per pazienti fragili.

Cari pazienti e familiari, desideriamo fornirvi un supporto per il benessere psicologico e la gestione dello stress durante l’epidemia di COVID-19. Vi presentiamo alcune indicazioni e suggerimenti utili in linea con l’OMS per supportare il benessere e la salute psicologica.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha espresso preoccupazione sui livelli di stress che sta generando la pandemia da COVID-19. Per questo motivo, sebbene, non ci siano ancora ricerche che possano dimostrare le conseguenze psicologiche delle restrizioni di mobilità causate dal COVID-19,
l’OMS ha sintetizzato, in ottica di prevenzione, alcuni consigli da applicare per supportare il benessere psicologico e la salute mentale durante l’epidemia di COVID-19
. Usando come fonte l’infografica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 2020 sulle le principali indicazioni da seguire, vi suggeriamo di:

  • Evitate la visione eccessiva e la ricerca compulsiva di notizie sul coronavirus che potrebbero causare ansia e stress. Ricordate che quando siamo preoccupati tendiamo a valutare le cose in modo peggiore di quello che sono. Avere informazioni accurate su tematiche di salute pubblica è importante, ma fate riferimento e condividete solo fonti ufficiali ed affidabili.
  • Mantenete uno stile vita salutare, mangiate sano ed in modo equilibrato, e cercate di dormire bene e con regolarità. Se siete in grado di svolgere attività fisica in casa, non perdete l’occasione di restare in forma. Evitate il consumo di alcool, tabacco o di altre sostanze quando siete stressati e che potrebbero limitare la vostra lucidità. Trovate dei momenti per voi e prestate attenzione ai vostri bisogni, alle vostre emozioni e sentimenti.
  • Conservate buone relazioni sociali e continuate a comunicare con i vostri amici ed i vostri familiari. Nonostante non sia possibile incontrare fisicamente le persone, provate a mantenere i contatti attraverso le telefonate, i messaggi e le chat. Le nuove tecnologie permettono di mantenere una rete sociale attraverso il mondo virtuale, usate anche video-chiamate ed i socialnetwork per restare in contatto con le persone intorno a voi in questo momento di limitazione della mobilità.
  • Impostate le vostre giornate creando e seguendo routine quotidiane. Svolgete attività regolari e organizzate il tempo della vostra giornata che può facilitare l’adattamento in una situazione nuova come questa. Togliete il pigiama quando iniziate la giornata e cercate di strutturare momenti specifici per il lavoro, per lo studio, per rilassarvi e per divertirvi. Definite degli orari per i pasti e se è possibile provate a creare una distinzione fisica degli spazi per attività diverse.
  • Utilizzate le strategie che avete già applicato in passato per superare situazioni difficili. Provate a ricordare come avete gestito in precedenza le vostre emozioni durante delle avversità. Focalizzatevi su pensieri positivi, provate a pensare al “distanziamento sociale” come un atto altruistico che state
  • mettendo in atto per proteggere le persone che sono più vulnerabili riducendo la possibilità di diffusione del virus.
  • • Cercate ulteriore supporto se lo ritenete necessario. Se credete che lo stress, la paura o l’agitazione stiano influenzando negativamente la vostra quotidianità creandovi una situazione di malessere, il supporto di uno psicologo può aiutarvi. Gli psicologi sono professionisti altamente qualificati ed esperti che possono aiutarvi ad affrontare le difficoltà.
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I dati e i problemi su cui si fondano questi consigli: dallo scorso febbraio 2020, la pandemia di COVID-19 e il lockdown hanno causato un disagio, non solo materiale, ma anche emotivo alla popolazione. Da un lato l’ansia per la malattia e la paura del contagio, dall’altro le preoccupazioni economiche per il lavoro. Il coronavirus ci ha costretti anche a stare chiusi a casa (durante la fase 1) e queste esperienze di limitazione di mobilità, di quarantena e isolamento hanno delle implicazioni psicologiche sulla nostra vita. Numerosi governi sono intervenuti sulla questione con misure di contenimento particolarmente restrittive che rientrano nella definizione di “distanziamento sociale”. Cioè azioni volte a ridurre il contatto tra gli individui, quali ad esempio la cancellazione degli eventi di massa, la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro.Queste atti riguardano non solo la comunità ma i singoli individui e il loro benessere psicologico. Le tre misure di contenimento (isolamento, quarantena, limitazione degli spostamenti), sebbene condividano la necessità di distanziamento fisico, hanno proprietà specifiche che le rendono chiaramente diverse nelle caratteristiche, ma anche nelle ricadute sulla quotidianità. Basti pensare come non sia permesso uscire di casa a tutti coloro che si trovano in quarantena o in isolamento neanche per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità, concesse invece nei casi di limitazione degli spostamenti. L’isolamento sociale obbligato rappresenta un’esperienza assolutamente nuova per la grandissima maggioranza della popolazione. Ovviamente, tutto questo ha pesanti conseguenze sul nostro stile di vita, sulla normale routine delle nostre giornate e, di conseguenza, ha un’incidenza sugli assetti relazionali e identitari. Esso, inoltre causa fortissime preoccupazioni per la propria sopravvivenza, per la questione economica connessa al lavoro e alla possibilità di mantenere sé stessi e la propria famiglia. Ma ci si confronta anche con una perdita identitaria: noi individui siamo abituati a
svolgere delle mansioni, in parte la nostra identità coincide con il ruolo che svolgiamo e quando anche questa certezza crolla, si può andare incontro a pensati ripercussioni psicologiche, fino ad arrivare ai disturbi dell’umore e alla depressione. Inoltre, la riduzione dei contatti personali e al sentimento di isolamento corrisponde in molti casi l’attivazione di condotte compensatorie, rivolte al mantenimento delle relazioni con gli altri in tutti i modi alternativi al contatto diretto.
Da qui si spiega la necessità e l’enorme incremento delle comunicazioni telefoniche, delle videochiamate, dei contatti on line, la creazione di gruppi in WhatsApp, la presenza nei social media, etc. L’uso di queste tecnologie svolge certamente una funzione utilissima in questo periodo nell’alleggerire il disagio emotivo associato all’isolamento, ma bisogna porre l’accento anche sul loro uso eccessivo e quanto questo possa comportare il rischio dello sviluppo di condotte di dipendenza.
È il rischio del cosiddetto “uso problematico di internet” che, almeno in soggetti in qualche modo predisposti, può sfociare in quadri di reale dipendenza comportamentale, anche secondo modalità specifiche, quali, per esempio, quelle di shopping online compulsivo, gambling(gioco
d’azzardo), etc. Per alcuni soggetti già predisposti, dotati di minori capacità adattative, la riduzione forzata dei contatti personali può tradursi in reattività di tipo depressivo, con tendenza anche verso condotte di ulteriore chiusura, sia verso l’esterno che verso le persone eventualmente conviventi. Infine, è evidente che la convivenza forzata prolungata possa
esacerbare situazioni di preesistenti difficoltà relazionali, con sviluppo di tensioni, emozionalità negativa e anche fenomeni di aggressività. Ma ciò non è generalizzabile poichè l’isolamento può anche costituire per molti una fase di maggiore distensione dei rapporti interpersonali in generale, di recupero di relazioni precedentemente vissute in modo affrettato, di maggiore disponibilità di tempo, etc. È evidente che la struttura psicologica preesistente gioca un ruolo centrale nell’orientare verso risposte emotive negative o positive questa esperienza di vita del tutto nuova. Il nostro consiglio è di rovesciare la prospettiva e guardare le cose da un altro punto di vista. La rottura della routine quotidiana ci destabilizza, è vero, toglie quei punti fermi intorno ai quali abbiamo costruito la nostra vita. Ma uscire dagli schemi, dalle abitudini che si ripetono giorno dopo giorno rappresenta anche uno stimolo per la nostra mente. È qualcosa che ci permette di trovare nuovi modi di concepire il nostro tempo e il modo in cui gestiamo le risorse mentali e fisiche a nostra disposizione.
Ci spinge a reinventarci, a mettere in moto la creatività, a trovare nuovi modi in cui incanalare le nostre energie. Noi siamo quello che pensiamo. Le nostre reazioni emotive, e quindi il nostro stato di benessere o malessere, dipendono anche dalla nostra percezione e immaginazione. È facile capire quindi che, per stare bene, dobbiamo dirottare il pensiero su cose che ci diano piacere, distrarre la mente impegnandoci in attività concrete che ci appassionano: leggere, parlare, cucinare, curare le piante, occuparci degli animali domestici, videochiamare parenti e amici. Tempi della giornata ben scanditi, occupazioni individuali  e comuni ben distinte, condivisione di interessi, ma anche di preoccupazioni e risposte ansiose, programmazione comune, possono divenire non solo funzionali al miglior grado
possibile di adattamento, ma anche occasione di recupero o di miglioramento di profili relazionali con precedenti caratteristiche di difficoltà.

Infine, vi consigliamo di andare sul sito del Ministero della Salute per trovare l’elenco delle iniziative di supporto psicologico in tutte le regioni.